Farmaci, emarginazione e quartieri popolari: un tentativo d’intervento

Questa volta voglio parlarvi di un’esperienza fuori dalla scuola, ma dal grande valore educativo e preventivo.
Lo scorso anno abbiamo partecipato ad un progetto volto allo sviluppo di relazioni tra le persone, situato in un quartiere popolare a sud di Trento. Si tratta di un complesso di grandi condomini edificati negli anni ’70 che ospitano migliaia di persone di tutte le età ed etnie, con una grande percentuale di anziani, in molti casi gli stessi che entrarono in possesso dell’abitazione fin dalla sua inaugurazione. Come spesso succede in queste situazioni, l’insicurezza socio-economica del periodo, unita alla solitudine intercorsa a seguito della disgregazione delle comunità fin dal nucelo familiare, ha avuto come conseguenza l’emarginazione e il rischio di peggioramento delle condizioni di salute delle persone. La sfida iniziale per noi è stato venire in contatto con queste persone, che spesso si fanno vedere poco in giro e non hanno grandi relazioni di vicinato.

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Una panoramica delle Torri dalla collina di Trento

Un’associazione partner dell’iniziativa ha organizzato una serie di incontri di attività motorie specifiche per over 65, da realizzarsi al mattino a breve distanza dalle “Torri di Madonna Bianca” (così sono comunemente conosciuti questi complessi abitativi tra i trentini). Un’educatrice di comunità si è occupata di coinvolgere le persone bussando alle loro porte, per fare conoscenza e pubblicizzare l’iniziativa. Le prime relazioni create sono state preziose per poter fare il secondo passo, di cui siamo stati protagonisti noi. Abbiamo pensato di puntare sui farmaci: dal momento in cui il 30% di questi assume 4 o più farmaci al giorno, abbiamo invitato tutte le persone a portarci il contenuto dei loro armadietti dei medicinali, così noi (un farmacista ed un’infermiera) avremmo potuto aiutarli a:

  • separare i farmaci scaduti da quelli ancora validi e in buone condizioni
  • individuare i farmaci appartenenti alle terapie croniche

In quest’ultimo caso, l’obiettivo è stato applicare adesivi specifici sulle confezioni, al fine di metterne in evidenza indicazioni, posologia e data di scadenza. La compliance è imperfetta nel 44% dei casi nella popolazione anziana, spesso il calo della vista o altri problemi causano difficoltà nella lettura delle date stampigliate sulle confezioni, generando errori di somministrazione ed effetti indesiderati. Così, nel pomeriggio di un giorno lavorativo infrasettimanale, abbiamo messo un tavolo nell’atrio di uno dei condomini, rimanendo a disposizione di tutte/i coloro che desideravano approfondimenti, delucidazioni, confronti o anche solamente parlare un po’ di argomenti legati alla salute.

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Il tempo è corso velocemente e numerose sono state le persone incuriosite dall’iniziativa, che si sono intrattenute sulle panchine assieme a noi. Siamo stati ben accolta e pennarelli colorati, bollini, adesivi sono stati utili per mettere ordine tra tutti i farmaci vecchi e nuovi, da assumere al bisogno o cronicamente. Ovviamente, come spesso capita, coloro che si sono rivolti a noi erano persone che già avevano una certa dimestichezza con le proprie terapie, ma rinfrescare la memoria in questi casi fa sempre bene. Siamo andati avanti per più di due ore e non è mancato il rito del caffè pomeridiano, che ha riscaldato il tramonto del tiepido sole di fine inverno, testimoniando l’inizio di un rapporto che speriamo che continui.  E’ solo il primo passo di una serie di iniziative legate alla salute di comunità, ma siamo convinti che è stato nella giusta direzione.

 

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